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CINDIA

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Cindia, Cina e India, il dragone e l'elefante.

CINDIA è la macro regione economica che unisce le due nazioni più popolose del pianeta, il centro del più impetuoso sviluppo economico che il nostro pianeta sta vivendo negli ultimi anni; CINDIA è la culla di quanto di più sveglio, attivo e dinamico ci sia fuori dalla porta di casa e rappresenta la nuova grande potenza economica.

La Cina occupa il sesto posto nella classifica mondiale in base al PIL, e il secondo in quella del potere d'acquisto; l'India undicesima per PIL, quarta nella seconda classifica.
La crescita del peso strategico porta i due Paesi a comportamenti economici che tendono a formare un rapporto strategico di partnership sempre più stretto, nonostante rivalità storiche legate soprattutto a situazioni di territorio e posizione dei confini di Stato. La crescente ricerca di relazioni di stabile e buon vicinato sono dovute al coinvolgimento di economie che influenzano vita e sviluppo di quasi due miliardi e settecento milioni di persone, oltre il 40 per cento della popolazione sul globo.

LA CINA

Per quanto riguarda i consumi nel settore meccanico ed in particolare quello delle macchine utensili la Cina è al primo posto del ranking mondiale (seguita da Germania, Usa, Italia, Giappone). La sua domanda annua copre il 24% del mercato mondiale il che classifica la Cina come il primo importatore mondiale.
Le esportazioni di manufatti meccanici sono in crescita, ma non in maniera esponenziale come riscontrato in altri settori merceologici. La Cina si accaparra invece il terzo posto nel ranking mondiale dei costruttori di macchinari meccanici, con una percentuale del 14,7% sul totale di macchine oggi operanti.

L’INDIA

Dal 2005 la forza trainante della crescita economica dell’India è il settore meccanico-industriale che va a sostituire l’iniziale boom indiano nella produzione di software.
La produzione manifatturiera è cresciuta lo scorso anno del 7,9%. Importazioni ed esportazioni crescono ad un ritmo del 18-20% annuo. La domanda indiana di macchine utensili è quadruplicata tra 2002 e 2005, passando da meno di 200 milioni di euro ad oltre 800 milioni. Il 2007 è stato un anno record per le esportazioni dall’Italia di macchine utensili verso l'India, soprattutto per le rettificatrici ad asportazione. L'incremento rispetto al 2005 è del 166%, per un valore di circa 50,6 milioni di euro.

Alcuni aspetti strategici non sono comunque da tralasciare. L'India ha circa una decina d'anni di ritardo rispetto allo sviluppo economico cinese ed i due Paesi sono significativamente differenti per vocazione industriale: il Dragone più orientato al manifatturiero (53% del pil), l'Elefante ai servizi (56% del pil).

L'accesso al mercato cinese ed a quello indiano è centrale per le aziende occidentali di ogni settore. La domanda strategica è: quali sono i requisiti necessari per accedere a questi mercati?
In Cina è attivo un organismo nazionale, il CIC, per il controllo dei requisiti dei prodotti meccanici da importare ed esportare.
Se i Paesi occidentali possono, ogni giorno, sempre meno competere con questi due colossi globali nei costi della produzione ad alti standard riproduttivi, è sicuramente interessante lo sviluppo dell’esportazione a soddisfazione della crescente domanda di qualità, design e performance di prodotto a standard occidentale. La capacità delle aziende italiane di interagire con partner cinesi e indiani attraverso regole e metodi corretti sarà la chiave di volta di una competitività che permetterà all’industria meccanica italiana di mantenere quel prestigio internazionale che da sempre conferma i risultati di qualità, affidabilità e innovazione che caratterizzano le nostre imprese.