La ripresina

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Molti indicatori sembrano indicare che la crisi comincia a passare. Si tratta però di dati congiunturali ed il segno positivo non deve far dimenticare che il tonfo è stato fortissimo. Il nostro Paese deve cambiare passo. Ce la farà? Dopo un lungo periodo di profonda recessione in tutto il mondo, le previsioni per il 2010 degli analisti sono state tutte riviste al rialzo, anche se ancora ad un ritmo relativamente moderato rispetto alle precedenti fasi di avvio dell'espansione ciclica. L'OCSE ha indicato per le economie avanzate un aumento del Pil intorno al 2%, Il Fondo Monetario Internazionale, secondo le stime dell'ultima bozza del World Economic Outlook stimerebbe una crescita nel 2010 del 3,9% e del 4,2% nel 2011.
LA MODERAZIONE DI TREMONTI - La crescita proseguirebbe a tassi elevati in Cina, India e Brasile, trainata da una più forte dinamica della domanda interna. Anche nell'area dell'euro la ripresa è proseguita negli ultimi mesi del 2009, ma con molta cautela: al deciso miglioramento del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori non è corrisposto un incremento altrettanto forte dell'attività produttiva e del volume degli affari. Per l'Italia, il Fondo Monetario Internazionale, sta per indicare un miglioramento nelle prospettive di crescita dell'economia: il Pil nel 2010 sarebbe previsto in crescita mentre nel 2011 segnererebbe un +1,3%. Anche il ministro Tremonti a Bruxelles ha detto che "L'Italia nel Programma di stabilità che presenterà entro fine mese indicherà un Pil 2010 intorno all'1%". Il Ministro però, come gli capita da un po' di tempo, ha mantenuto un profilo basso ed estremamente prudente.